Places To Be – Nick Drake a Londra – 2

1 Torquay Street – Tube: Royal Oak


And what will happen in the morning
When the world it gets so crowded that you can’t look out the window in the morning?

All’inizio dello scorso anno decisi che era finalmente giunto il momento di cominciare il secondo tempo della mia personale ricerca dei luoghi di Londra in cui passò Nick Drake.

La prima parte (la potete leggere qui) l’avevo dedicata al suo disco d’esordio, “Five Leaves Left”, e alla vicenda quasi dimenticata della Morgan Crucible Works di Battersea.

Per scrivere il seguito decisi di andare in ordine e di proseguire con il secondo capitolo della discografia di Nick Drake, “Bryter Layer”, album pubblicato nel marzo del 1971.

La copertina mostra, incorniciata in un ovale, una fotografia scattata nel suo studio da Nigel Waymouth, artista celebre all’epoca per i suoi posters psichedelici e per la sua mitologica boutique di King’s Road: Granny Takes a Trip.

Waymouth aveva fatto accomodare Nick Drake su una sedia di legno appartenuta a Charles Dickens, gli aveva fatto imbracciare una Martin M20 regalata al suo socio da Eric Clapton e aveva piazzato un paio di enormi scarpe davanti ai suoi piedi.

Click! L’effetto era quanto meno bizzarro ma, sorprendentemente, funzionava.

Per il lato B della copertina Nick Drake scelse invece uno scatto di Keith Morris, il fotografo che lo aveva ritratto per il disco precedente.

Sul retro di “Five Leaves Left” compare una fotografia del cantautore con le spalle appoggiate ad un muro di mattoni, fermo e pacifico mentre un uomo attraversa di corsa la scena, leggermente sfuocato.

Forse è in ritardo per timbrare il cartellino, forse rischia di perdere l’autobus, chissà… In ogni caso Nick lo osserva, rimanendo immobile e distaccato. Il mondo gira troppo veloce per lui, i ritmi di una metropoli come Londra gli sono totalmente estranei. Ma Nick non fugge, anzi rimane e osserva, con grande attenzione.

Per il retro di “Bryter Layter” Nick Drake e Keith Morris ripresero questo concetto, possibilmente rinforzandolo. Non più una semplice strada, un marciapiede ed un passante. Nick questa volta scelse di farsi ritrarre sul ciglio di un’autostrada a due corsie, con le spalle rivolte alla macchina fotografica mentre osserva un’automobile che sfreccia, sfuocata come l’uomo dell’album precedente.

Le varie biografie di Nick Drake riportano che nell’estate del 1970 lui e Keith Morris si rividero e passarono un’intera giornata insieme per ricavare immagini che sarebbero servite per il secondo album, appena messo in cantiere. Di quel giorno rimangono le istantanee in bianco e nero nel giardino dell’appartamento di Haverstock Hill, sui prati di Regent’s Park e a New Cross. La fotografia che finì sul retro di “Bryter Layter” nacque probabilmente alla fine di quella giornata, e fu scattata a colori in un luogo insolito: ai bordi di un’autostrada da poco inaugurata, la Westway.

Questa arteria, lunga circa 4 chilometri, congiunge North Kensington con Paddington e quando fu aperta al traffico, guarda caso proprio nel luglio del 1970, era la strada sopraelevata più lunga di tutta Europa.

Nick Drake e Keith Morris la scelsero con ogni probabilità perché durante la sua costruzione, la Westway aveva sollevato enormi proteste, sia da parte dei londinesi che avevano visto espropriate le proprie abitazioni sia da parte di quelli che chiedevano alloggi alternativi dato che la nuova strada aveva reso invivibili le loro case. Inquinamento, sporcizia, rumore: da parte del Greater London Council ci fu pochissima considerazione delle istanze dei cittadini.

Per Nick Drake la Westway era dunque il simbolo perfetto per rappresentare la modernità e le sue contraddizioni.

Così, un giorno, decisi che avrei cercato il punto esatto in cui era stata scattata la fotografia.

Oggi come allora, l’accesso alla Westway è strettamente proibito ai pedoni. Per poterla osservare e fotografare, dunque, restavano due opzioni: percorrerla lentamente a bordo di un’auto oppure trovare un punto sopraelevato. Un punto sopraelevato che fosse per di più vicino al luogo che le mie fonti mi suggerivano essere quello della fotografia: la porzione della Westway che scavalca Harrow Road, nella zona di Westbourne Green.

Scelsi la seconda opzione. E fui aiutato dalla fortuna. Proprio all’altezza dell’intersezione con Harrow Road, infatti, esiste dal 2015 un ostello della London Hostel Association chiamato Torquay House. Con i suoi 13 piani di altezza era la soluzione perfetta al mio problema.

Dopo aver preso possesso della chiave della mia stanza (spartana ma piacevole), entrai in ascensore e mi diressi verso l’ultimo piano.

Qui trovai quello che cercavo: una vista perfetta sulla Westway.

Non c’erano dubbi, era proprio questa la porzione di autostrada accanto alla quale aveva posato Nick Drake.

Rimaneva un piccolo interrogativo, che si dissolse il mattino successivo dopo qualche ora di sonno…

Guardando l’immagine di Keith Morris si nota che i lampioni che illuminavano la Westway erano piantati in un’unica fila a metà tra le due carreggiate. Ma dal tetto della Torquay House non riuscivo a scorgerli.

Dovetti aspettare che il sole salisse in cielo per avere la conferma che non sbagliavo. I vecchi lampioni al centro della carreggiata furono infatti eliminati nel 2007 dopo che uno di essi, corroso dalla ruggine e dal passare del tempo, cadde sulla strada per una raffica di vento.

A distanza di 49 anni dalla sua apertura la Westway rimane oggi un pugno nell’occhio, soprattutto durante il giorno.

Quando scende il buio, però, assume un aspetto diverso. Non si può dire che diventi attraente ma, fermandosi a guardare il flusso costante e inarrestabile delle automobili, torna in mente Nick Drake.

Nick Drake che non era fatto per questa città ma che non smetteva di osservarla.

Now take a little while to find your way in here
Now take a little while to make your story clear
Now that you’re lifting
Your feet from the ground
Weigh up your anchor
And never look ‘round


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