London As It Might Have Been – 8

Ripropongo sulle pagine del blog, a puntate, la rubrica che ho pubblicato Luglio a Ottobre sulle pagine Facebook e Instagram di The LondoNerD. Edifici, ponti, torri, monumenti, cimiteri… 117 luoghi che avrebbero potuto essere ma che, per un motivo o per l’altro, non videro mai la luce.

97 – Nel 1959 abbiamo rischiato di perdere per sempre Piccadilly Circus o quanto meno la piazza che tutti conosciamo.
Al suo posto era pronto un progetto di Jack Cotton, uno speculatore edilizio di Birmingham: un blocco di uffici alto 50 metri, con un’intera facciata priva di finestre.
In cima c’era una gru girevole, che sarebbe servita ad installare le luci al neon delle insegne pubblicitarie.
Lo Spectator lo definì “Il Mostro di Piccadilly Circus”.

98 – Sir William Holford ritratto nel 1962 con uno dei suoi modelli per Piccadilly Circus.
La statua di Eros è al centro di una piazza rettangolare, circondata da alti edifici.
1) l’isolato del Monico, storico ristorante fondato nel 1877
2) la torre alta 55 metri
3) il Trocadero
4) il London Pavilion trasformato in un ristorante
5) il Criterion, teatro risparmiato dalle ruspe
6) la piazza rialzata, con l’Eros e una scacchiera che d’inverno poteva trasformarsi in pista per il pattinaggio.

99 – La Central London Monorail, qui mostrata in Regent’s Street.
E’ un progetto del 1967 per alleviare il traffico londinese, ovviamente rimasto sulla carta.

100 – Il piano dell’architetto Norman Foster per l’Hammersmith Centre (1977), uno snodo intermodale dei trasporti (bus, metropolitana ed elicotteri) circondato da modernissimi uffici. Al centro una piazza grande quanto Trafalgar Square, decorata da alberi e protetta da un tetto trasparente.
Il solo progetto costò un milione di sterline.

101 – Il passo falso di Sir Christopher Wren.
Nel 1694 il celebre architetto presentò questo disegno per il Greenwich Hospital, un grande edificio con una cupola e un colonnato, dal quale partivano due lunghe ali in direzione del Tamigi.
Non l’avesse mai fatto! La Regina Mary si arrabbiò di brutto: il palazzo avrebbe bloccato completamente la vista del fiume dalle finestre della Queen’s House costruita da Inigo Jones.
Wren fu costretto a cambiare il suo progetto: è per questo che tra i due blocchi del Greenwich Hospital odierno c’è uno spazio di 35 metri.

102 – Batty Langley fu un famoso architetto paesaggista, vissuto nella prima metà del ‘700.
In quel periodo la City decise che il Lord Mayor avrebbe dovuto avere una residenza ufficiale e interpellò un buon numero di architetti, che presentarono i loro progetti.
Batty Langley firmò quello più bizzarro, anche se non era stato invitato a partecipare al concorso. Abituato a disegnare grotte, cascate e tempietti, dalla sua penna uscì una Mansion House piuttosto pacchiana, piena zeppa di colonne corinzie, sinonimo di bellezza nella simbologia massonica.
Alla fine il concorso fu vinto da George Dance, che costruì la Mansion House che ammiriamo ancora oggi.

103 – Il progetto di Robert Adam per Lincoln’s Inn (1772).
Con una facciata lunga ben 213 metri, più estesa di quella di Somerset House, il palazzo sarebbe costato moltissimo e per questo i committenti decisero di scartare il disegno di Adam.

104 – L’incredibile piano per “raddrizzare” il Tamigi.
Nel 1796 Willey Reveley, architetto e ingegnere, stupì l’opinione pubblica con questa idea balzana: eliminare le troppe curve del fiume creando un “New Channel”, più veloce da navigare e più largo, così da facilitare la costruzione di nuovi ed efficienti docks.

105 – Nel 1831, per celebrare la prossima approvazione del Reform Bill, l’ingegner Richard Trevithick propose di erigere una colonna di dimensioni inaudite.
Per rendere meglio l’idea fece preparare questa incisione che metteva la sua colonna accanto al Monument, a St. Paul e alla Piramide di Cheope.
La sua colonna, alta 304 metri, sarebbe stata costruita in ghisa e ricoperta d’oro.
Il Reform Bill passò l’anno seguente, la colonna fu bocciata e Trevithick morì squattrinato poco tempo dopo.
Fu sepolto a Dartford, nel Kent, e alla cerimonia non si presentò nemmeno un parente.

106 – Nel Giugno 1834 il litografo George Scharf, che lavorava dalle parti di Tottenham Court, ricevette la visita di un irlandese, un tale Steele, che aveva una richiesta molto particolare.
Voleva erigere un monumento nazionale a Isaac Newton, morto più di un secolo prima, con un edificio straordinario: un mausoleo che racchiudesse la casa/osservatorio dello scienziato, che si trovava a due passi da Leicester Square, in St. Martin’s Street. Qui Newton aveva vissuto dal 1710 al 1727, anno della morte.
Mr. Steele aveva pensato ad un tempio a forma di piramide sormontato da una grande sfera, ispirandosi alla Porziuncola di Assisi, la cappella dove pregava San Francesco, racchiusa all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Scharf preparò in poco tempo la litografia ma il progetto di Steele non ebbe seguito.
Peccato, perché nel 1849 la facciata della casa di Newton fu alterata, poi fu rimossa la torre con l’osservatorio e nel 1913 l’intero edificio fu demolito. Oggi qui sorge la Central Reference Library.

107 – Quando intorno al 1830 si scoprì che a Beulah Hill, Upper Norwood, sgorgavano preziose acque curative, l’architetto Decimus Burton costruì alcune strutture per ospitare i frequentatori delle terme.
Ma il progetto più ambizioso per un edificio a forma di mezzaluna simile al Crescent di Bath fu firmato da un architetto locale, J. Atkinson.
Le terme di Beulah durarono lo spazio di 24 anni e chiusero per sempre nel 1855.

108 – Nei primi mesi del 1862 i membri del Parlamento appresero con sgomento che sulla sponda opposta del fiume il commediografo e impresario irlandese Dion Boucicault stava per costruire un grandioso complesso ampliando l’Astley’s Theatre e ribattezzandolo New Theatre Royal.
Aveva previsto di trasformarlo in un luogo di divertimenti, con due piani zeppi di ristoranti e locali. Avrebbe creato un enorme giardino sul tetto, con tavoli, fontane, grotte, cascate e un villaggio alpino in miniatura con tanto di montagne innevate.
A far naufragare i piani di Boucicault, noto dongiovanni, arrivò provvidenzialmente uno scandalo sessuale con una giovane attrice americana.
L’irlandese finì sul lastrico e i parlamentari tirarono un sospiro di sollievo.

109 – Il sobborgo di Plumstead, trasformato in giardino dalla matita dell’architetto George Barnes Williams (1866).
Un paradiso di graziose villette costruite tra Shooters Hill e Plumstead Common, immerse tra fontane, padiglioni e chioschi.

110 – Nel 1878 il Temple Bar, l’ingresso nella City per chi proveniva dallo Strand, fu smantellato e chiuso in un deposito.
I suoi archi così stretti costituivano un intralcio al traffico, la porta disegnata da Wren era diventata un vero e proprio collo di bottiglia.
Nel 1869 Ernest Turner, un architetto di Bedford Road, aveva avuto un’idea interessante: inserire un ampio arco alla base e trasformarlo in un passaggio pedonale per gli avvocati tra Temple e le Law Courts.

111 – Questo disegno risale al 1873 ed è opera di Frederick Sang.
Per puro diletto, senza un incarico preciso da parte di alcuno, l’architetto immaginò una nuova, magnifica Whitehall.
In fondo si riconosce Trafalgar Square, con la National Gallery mentre intorno alle due piazze, una circolare e una squadrata si trovano tutti gli edifici governativi.
In alto a destra, lungo l’Embankment, una nuova stazione di Charing Cross, sotto la quale parte un tunnel sotterraneo che raggiunge il Mall.

112 – 10.000 sterline. Fu questa la somma che il colonnello Mapleson non riuscì a racimolare, quando erano già state spese 103.000 sterline per regalare a Londra un Teatro dell’Opera capace di rivaleggiare con la Scala di Milano.
Il potente impresario aveva già iniziato i lavori nel 1875 sulla sponda settentrionale del Tamigi, accanto a Westminster Bridge.
Quando furono scavate le fondamenta, ad una profondità di 15 metri, si scoprì che l’acqua si stava infiltrando e servirono quindici pompe e 33.000 sterline non previste nel preventivo di spesa.
Una volta terminato, il teatro sarebbe stato il più grande del mondo, con una propria stazione della metropolitana e un passaggio sotterraneo per collegarlo con le House of Parliament, bagni turchi e sale da biliardo per il relax degli attori e un ambulatorio per curare eventuali mal di gola dei cantanti.
Le ultime 10.000 sterline sarebbero servite per il tetto dell’edificio ma Mapleson non le trovò. Nel 1888, al costo di 3.000 sterline, iniziò la demolizione. Al posto del teatro due anni dopo fu costruita la nuova sede di Scotland Yard.
“Con delle fondamenta così solide” commentò Mapleson “le celle saranno quanto meno asciutte.”

113 – Nel Marzo del 1882 il Royal Institute of British Architects spiazzò tutti i suoi soci conferendo la prestigiosa Soane Medal ad uno sconosciuto architetto con studio in Bloomsbury Square: Arthur Beresford Pite.
Il disegno premiato era quello per una “West End Club House”, una via di mezzo tra castello e cattedrale in stile gotico, con un’abbondanza di torri e guglie. Non esattamente un club nello stile di quelli di Pall Mall e St. James…
Si scoprì soltanto in seguito che Pite aveva soltanto 21 anni. Il suo obiettivo era unicamente quello di scioccare i colleghi e farsi pubblicità: da quel giorno in poi, infatti, inaugurò una carriera di successo, progettando edifici e chiese decisamente più convenzionali.

114 – Londra a nido d’ape.
Potrebbe essere questo il titolo dell’immagine che vedete, lo strambo progetto di un tale John Leighton: trasformare i distretti amministrativi della città in 19 esagoni di identica superficie, con al centro la City, ognuno contraddistinto da una lettera.
Ad ogni incrocio stradale i lampioni avrebbero riportato la lettera corrispondente al borough e un numero, entrambi dipinti con una vernice visibile giorno e notte.
Il motivo di questa rivoluzione? Evitare che i vetturini facessero pagare ai passeggeri tariffe troppo esose e poco trasparenti.
Fino a quel momento, infatti, il conducente consultava un manuale voluminoso, con i costi dei vari spostamenti. Con il sistema di Leighton, invece, il cliente poteva facilmente (?) quantificare la distanza osservando la dicitura del lampione e calcolare la tariffa.

115 – Nel lotto di terreno triangolare dove oggi sorge l’Ismaili Centre, nel 1938 si tenne la cerimonia di inaugurazione di quello che sarebbe stato il primo Teatro Nazionale inglese. Il progetto, opera di Edwin Lutyens, e di cui era entusiasta George Bernard Shaw, finì nel nulla quando scoppiò la guerra.
Soltanto nel 1977 aprì i battenti il Royal National Theatre, disegnato in stile brutalista da Sir Denys Lasdun.

116 – Selfridge’s, il grande magazzino di Oxford Street, aprì i battenti nel 1909. Negli anni seguenti il suo proprietario, l’americano George Selfridge, chiese ad un architetto di costruire una torre monumentale sull’edificio.
Philip Tilden progettò quello che vedete nell’immagine, un’opera talmente immensa e massiccia che avrebbe finito per collassare.

117 – Nel 1931 Charles H. Glover pubblicò sull’Illustrated London News questo disegno: una grande ruota che sarebbe stata il nuovo Central Airport. Ogni raggio corrispondeva ad una pista di decollo e atterraggio, alla quale i passeggeri accedevano tramite ascensori.
Il costo? Appena 5 milioni di sterline (del 1931)…


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