La macabra epidemia di Aldgate

Aldgate High Street – Tube: Aldgate


“East of Aldgate Pump, people cared for nothing but drink, vice and crime”

Nel punto esatto in cui Aldgate High Street si sdoppia in Fenchurch Street e Leadenhall Street, c’è un piccolo frammento di storia di Londra che spesso viene ignorato da chi passa di qui ma che merita invece di essere conosciuto.

Non ci troviamo in una zona in cui abbondano i turisti, anzi. Siamo nel cuore della City, dove si sa che la gente va di fretta e non ha tempo per alzare lo sguardo e fermarsi sui dettagli.

My day’s business beckoned me to the East End of London, I had turned my face to that part of the compass… and had got past Aldgate Pump.”

Così scriveva Charles Dickens nel suo “The Uncommercial Traveller” (1875).

L’Aldgate Pump che vediamo oggi non è esattamente la stessa citata dal grande romanziere, perché risale all’anno successivo, il 1876. Ma è appurato che in questo stesso punto esisteva una sorgente d’acqua già nel 1200 e nel 1598 lo storico John Stow la citava nella sua indagine sulla città.

Questa pianta del 1755 mostra l’intero quartiere.

L’est è in alto (dove si trovava Aldgate, la porta d’ingresso più orientale di Londra) e il punto rosso indica la posizione della fonte d’acqua.

La pompa di Aldgate era molto rinomata e attirava una grande quantità di cittadini che venivano qui per approvvigionarsi. L’acqua era molto fresca, pulita, quasi frizzante e aveva a detta di tutti un ottimo sapore.

Poi, intorno al 1870, le cose cambiarono.

Alcuni residenti del luogo cominciarono ad ammalarsi improvvisamente e a morire nel giro di pochi giorni. Contemporaneamente ci si accorse che il sapore dell’acqua era cambiato e non era più tanto gradevole…

Le indagini che seguirono rivelarono una terribile verità: la fontana portava nella City l’acqua di un ruscello che sorgeva nella zona di Hampstead e che nel suo percorso sotterraneo attraversava varie zone di Londra, tra cui alcuni cimiteri di recente costruzione.

Passando tra le tombe e le fosse comuni, avevano cominciato a filtrare nell’acqua batteri, germi e calcio proveniente dalle ossa dei defunti.

La pompa di Aldgate fu immediatamente sigillata. In questo modo si arrestò l’epidemia, che fece un bottino di qualche centinaio di morti.

Fu poi ricostruita nel 1876 e collegata alle tubazioni sicure e controllate della New River Company.

Un paio d’anni fa la Aldgate Pump è stata finalmente restaurata dalla City of London, dopo anni di lento decadimento. L’ultimo intervento risaliva al 1927, quando era stata abbattuta da un autobus e poi ricostruita.

E’ tornata la lanterna alta un metro e mezzo, simile a quella originale.

Ed è stato ripulito e lucidato il becco di ottone da cui un tempo sgorgava l’acqua. Rappresenta la testa di un lupo, perché secondo la leggenda proprio qui fu ucciso l’ultimo lupo della City.

La pompa di Aldgate è da sempre un punto simbolico sulla mappa della città: l’espressione “East of Aldgate Pump” è sinonimo di East End e da qui parte la A11 in direzione di Norwich e si misurano le distanze per varie località.

A metà dell’Ottocento, prima della tragica epidemia, era considerata un piacevole luogo di ritrovo, una vera e propria istituzione della City. Lo dimostra questa deliziosa poesia che ho trovato sulla “Shipping & Mercantile Gazette” del 3 Febbraio 1849.

I versi non sono opera di qualche illustre letterato del tempo ma lo sforzo di un brillante pubblicitario ingaggiato da “E. Moses & Son”, famoso negozio di abbigliamento che aveva sede poco distante.


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