143 Westminster Bridge Road – Tube: Lambeth North
La sera di lunedì 15 Novembre 1909 la Canterbury Music Hall in Westminster Bridge Road era gremita di studenti, tutti accorsi per NON assistere allo spettacolo del Dottor Walford Bodie.
Quella sera a Londra, insieme ad altri artisti, egli avrebbe dovuto andare in scena due volte, prima al Paragon di Mile End Road e subito dopo al Canterbury Music Hall. Il giorno precedente il suo manager aveva inviato un cablo da Glasgow, in cui spiegava che l’artista era seriamente indisposto e che non sarebbe stato in grado di rispettare gli impegni. “Spiacente di comunicare Dottor Bodie non sarà in grado apparire il prossimo lunedì. Sua assistente, La Belle Electra, seriamente ferita da studenti. Lui stesso sofferente per serio e pericoloso crollo fisico. Seguirà certificato medico.”
Ma cos’era successo esattamente al Dottor Bodie e alla sua assistente?
Il giovedì precedente, durante il suo numero sul palco del Coliseum di Glasgow, dalla platea era iniziato ad un certo punto un vero e proprio bombardamento di uova marce e ortaggi vari. Il bersaglio era lui, Walford Bodie, ventriloquo, ipnotista e prestigiatore.
La rabbia del pubblico, composto in gran parte da studenti di medicina, nasceva da una recente sentenza che aveva dichiarato Bodie colpevole di utilizzare abusivamente il titolo di “M.D.”, Medical Doctor. Lui si era difeso in maniera provocatoria, sostenendo furbescamente che la sigla sui cartelloni dei suoi spettacoli stava in realtà per “Merry Devil”.
Nato ad Aberdeen nel 1869, Walford Bodie aveva fin da giovane mostrato un’inclinazione per i giochi di prestigio e, dopo aver lavorato per la National Telephone Company, aveva cominciato ad interessarsi a tutto ciò che aveva a che fare con la scienza, la fisica e soprattutto l’elettricità. Aveva sposato Jeannie Henry, la maggiore di otto talentuose sorelle provenienti da una famiglia di artisti, e in poco tempo era diventato celebre nel circuito dei music-halls con il suo spettacolo (“The Bodie Show”) in cui mescolava classici giochi di prestigio con numeri mai visti prima, come quello della Sedia Elettrica, una speciale poltrona sulla quale si accomodava lui stesso (o faceva sedere la sua assistente, La Belle Electra, sorella di Jeannie).
Dopo essere stato immobilizzato, chiedeva che fosse abbassata la leva. Una scarica di 30.000 volts attraversava apparentemente il suo corpo e ben sedici lampadine che teneva in mano si illuminavano tutte insieme.
Il trucco c’era ma il numero era ben fatto e il pubblico si spellava le mani applaudendolo. Bodie, “l’Edison Inglese”, il “Mago Elettrico del Nord”, fece amicizia con il celebre Houdini e fu l’ispirazione di un giovane frequentatore di music-halls, Charlie Chaplin.
Diventò ricchissimo, guadagnando dagli spettacoli e dalla vendita dei suoi libri, tra cui il bestseller “The Bodie Book”. Potete scaricarlo completo dal sito della Wellcome Collection.
La situazione gli sfuggì di mano quando cominciò a spacciarsi per medico e ad invitare gli spettatori a portargli parenti malati, storpi o invalidi. Sosteneva di poterli curare con le sue innocue e anzi benefiche scariche elettriche. Battezzò il suo numero in maniera efficace: Bloodless Surgery.
La sentenza che gli proibì di aggiungere la sigla M.D. ai suoi cartelloni fu l’inizio della fine.
Quella sera del 15 Novembre 1909, al Canterbury Music Hall di Londra, gli studenti si presentarono pur sapendo che molto probabilmente il mago non sarebbe apparso. Uno di loro aveva telegrafato il seguente messaggio ad un collega di Glasgow: “Lasciate un pezzo di Bodie per noi. Congratulazioni per la splendida battaglia”.
Gli studenti londinesi arrivarono più di un’ora prima dell’apertura delle porte e ingannarono l’attesa cantando e fischiando. Erano i futuri medici dei principali ospedali londinesi: il Middlesex Hospital, il St. Thomas’s, il London Hospital. “For he is a merry devil and so say all of us”. Così cantavano a squarciagola.
Non appena i custodi del teatro spalancarono le porte gli studenti sciamarono all’interno, precipitandosi a riempire la platea. In piedi sulle poltrone di velluto, alcuni di loro cominciarono a sventolare in alto i colori del London Hospital, il blu e il bianco, urlando e fischiando.
Dopo che il sipario si aprì il direttore del teatro comparve sul palco e, ottenuto un po’ di silenzio, disse: “Signori, il Dottor Bodie non sarà qui stasera…”.
L’annuncio scatenò il pandemonio e molti tra il pubblico cominciarono ad urlare “Il SIGNOR Bodie, non il DOTTOR Bodie!”.
Quando apparve sul palco la prima degli artisti in cartellone, Daisy Stratton, un’attrice comica e ballerina, fu scagliato un uovo, che fortunatamente la mancò. Bradley e Barnes, cantanti americani, subirono un trattamento simile.
La polizia aveva nel frattempo fatto ingresso nell’edificio e portato fuori uno degli scalmanati. A quel punto uno studente raggiunse il palco e fece un appello affinché cessasse il lancio di uova verso gli artisti, definendolo “piuttosto inutile”. Il tentativo dello studente fu inutile, anche lui fu cacciato dal palco e colpito da uova.
A quel punto un gran numero di poliziotti irruppe in platea. Il loro ingresso fu il pretesto per un ulteriore lancio di uova e il cantante che era sul palco terminò il pezzo e scappò a gambe levate. Gli studenti conquistarono il palco e, dopo averlo immobilizzato, finsero in modo farsesco di ipnotizzare uno degli attori. Molti giovani furono portati fuori a forza dai poliziotti.
Una raffica di uova mise fine definitivamente ai tentativi di proseguire lo spettacolo. Nuovamente lo studente che aveva tentato senza successo di riportare l’ordine emerse dalla folla e si appellò ai propri compagni. Si adoperò vanamente, protestò e disse che Miss Victoria Monks, che era in cartellone con Wilkie Bard, non sarebbe comparsa sul palco se il pubblico non si fosse calmato. Miss Monks stesso gli chiuse la bocca e lo portò via.
Durante tutto il trambusto i componenti dell’orchestra erano rimasti al loro posto, atterriti, ma quando uova e libri cominciarono a piovere sulle loro teste tagliarono la corda. Uno studente masochista irruppe sul palco, si mise in piedi con le spalle al sipario, e si lasciò colpire volontariamente dai compagni.
Alle nove e un quarto circa lo spettacolo si interruppe bruscamente. Un gran numero di sedie sedie fu divelto e lanciato sul palco mentre calava il sipario.
La stessa scena era accaduta poco prima al Paragon di Mile End Road, dopo che fu annunciato il forfait del Dottor Bodie.
Circa 300 studenti, usciti dal Canterbury Theatre, si diressero a piedi verso il 123 di Blackfriars Road, sulla sponda sud del Tamigi, dov’era situata la sede della Bodie Electric Drug Company.
La polizia li intercettò lungo la strada e tentò di disperderli, senza successo. Si raggrupparono nuovamente e raggiunsero la bottega di Bodie, rompendo le vetrine con un lancio di pietre.
Ormai incontrollati, gli studenti si spostarono nel West End, continuando a urlare e cantare. Percorsero lo Strand e, giunti in Shaftesbury Avenue e poi a Piccadilly, si divertirono a buttare in terra i copricapi dei passanti con i loro bastoni da passeggio. Dieci di loro furono arrestati.
La stessa sera, a Glasgow, alcuni studenti di ingegneria misero in scena un finto funerale per il Dottor Bodie. Attraversarono le strade del centro in processione, portando a spalla una cassa di legno su cui era adagiato un lenzuolo nero con tanto di teschio e tibie incrociate. La polizia li disperse nel giro di pochi minuti.
Come dicevo, il 1909 fu l’inizio della fine per Bodie. Trascorse un anno sabbatico per provare a ricominciare ma la sua reputazione era ormai segnata. Era comunque ricco, grazie agli enormi guadagni del passato. Gestì un night club a Londra, città in cui visse per qualche anno a bordo di una casa galleggiante.
Continuò ad esibirsi fino all’età di 70 anni, in piccoli locali dell’Inghilterra. Un giorno, mentre era sul palco della Pleasure Beach di Blackpool, si accasciò improvvisamente. Morì pochi giorni dopo. Il suo corpo riposa in Scozia, nel piccolo cimitero della chiesa di Macduff.
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