Nightmare At Christmas

33 Thurloe Square – Tube: South Kensington


E’ arrivata la mattina di Natale. Un Natale decisamente inedito, con Londra tristemente in lockdown, così come il resto dell’Inghilterra.

Voglio comunque condurvi in una breve passeggiata in una delle zone più eleganti della città, South Kensington, poco lontano da un luogo che avevo già visitato anni fa: la casa mutilata di Thurloe Square, al numero civico 5 della piazza.

Al numero 33, invece, dove oggi c’è l’ambasciata del Kazakistan, viveva un tempo un personaggio influente e stimato.

Una blue plaque sulla facciata ricorda il nome di Sir Henry Cole.

Fondatore e direttore del Victoria and Albert Museum e soprattutto l’ideatore nel 1843 del primo biglietto natalizio.

Illustrato da John Callcott Horsley e colorato a mano, mostrava un nutrito gruppo familiare che, sollevando un calice di vino rosso, augurava Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Fu prodotto in 1000 esemplari, il primo dei quali fu spedito da un certo John Washbourn e dalla moglie, residenti a Islington, il 23 Dicembre 1843.

Fino ad allora i biglietti di auguri per le festività non erano un’usanza diffusa, principalmente per tre motivi: l’assenza di un’iconografia ben definita del Natale, il costo elevato di produzione dei biglietti e quello non trascurabile del servizio postale.

Intorno al 1843 cambiarono simultaneamente tutte queste condizioni.

Prima di tutto, il grande successo del Canto di Natale di Charles Dickens, uscito proprio quell’anno, introdusse alcuni elementi pagani e mise in secondo piano i simboli religiosi. Al loro posto arrivarono temi e figure che resistono ancor oggi: l’importanza della famiglia, la neve, la sera della vigilia, i doni.

Fece epoca, e influenzò l’intera Inghilterra, l’immagine dell’albero di Natale della Famiglia Reale pubblicato in una rivista illustrata nel 1848 con il titolo di “Christmas Tree at Windsor Castle”.

Babbo Natale come lo conosciamo oggi sarebbe arrivato anni più tardi, facendo la sua prima comparsa in America, in un numero dell’Harper’s Weekly del 1863.

La seconda innovazione fu il debutto di nuove tecniche di stampa che abbassarono drasticamente il costo della produzione di biglietti.

Infine, la Uniform Penny Post Law del 1840 permise di inviare qualsiasi cosa in tutto il Paese al prezzo di un solo penny, abolendo inoltre l’usanza che voleva il destinatario della missiva come pagatore della spedizione. Anche qui intervenne il nostro Henry Cole, che a quanto pare disegnò anche il primo francobollo inglese (e mondiale), il Penny Black.

Nel nostro immaginario il periodo vittoriano è spesso sinonimo di moralità e di ipocrisia. E invece alcune Christmas cards dell’epoca, soprattutto quelle stampate negli ultimi due decenni del secolo, sono assolutamente imprevedibili, macabre e in alcuni casi disturbanti.

Affondano spesso le radici nel folklore inglese: antiche leggende che parlano del Diavolo che aiuta Santa Claus nella consegna dei doni, animali antropomorfi, pupazzi di neve assassini…

Tutte queste scene bizzarre sembrano quasi ricondotte alla normalità dalle scritte banali che li accompagnano: “The best wishes of the season for you”, “Compliments of the season”, “May yours be a joyful Christmas” e così via.

E allora ecco una spassosa carrellata sui biglietti natalizi più insoliti che ho trovato in circolazione. Enjoy!

Un pubblico di bambini assiste ad un macabro spettacolo di lanterna magica.
Un gruppo di fanciulli, alcuni spaventati e altri felici, che volano a cavallo di pipistrelli.
La scritta è natalizia ma il biglietto sarebbe più adatto ad augurare Buona Pasqua…
Un elegante bulbo, con cilindro e monocolo.
Un originale invito a rigare dritto…
Una rana pianta il coltello nel petto di un’altra e scappa con un bottino di 2000-qualcosa. “A Merry Christmas to you”, comunque!
Un pettirosso, uccello che fa parte della simbologia cristiana, giace stecchito.
Stessa sorte per questi pettirossi. Avvelenati dal gatto che osserva di nascosto? Bellissimo il calice con il gambo spezzato.
Questi passeri, invece, sembrano invincibili e marciano compatti nella notte brandendo torce minacciose.
Un gatto guarnito con patate novelle e aromi. Il banchetto di quattro topi antropomorfi.
Jack The Giant-Killer impugna le posate, mentre un gattino armato di spada si nasconde dietro un boccale. Mah…
Sotto la luna piena gufi e lepri fanno un girotondo intorno ad una lepre bendata.
Un gallo e una gallina sullo slittino. Perché no?
Una scimmia, stanca dell’insalata, tenta di catturare un moscone.
Ostriche sulla spiaggia pensano agli amici che non ci sono.
Santa Claus cattura un bambino urlante e lo infila nel suo sacco.
Un clown, inseguito da Arlecchino, agguanta delle invitanti salsicce.
La scritta “A Happy Christmas to you” compare sulla gogna in cui è costretto un tizio pelato. Il pagliaccio lo provoca, mostrandogli un dolce.
E anche per il clown è finalmente ora di mangiare!
Un pupazzo di neve si scioglie mestamente di fronte ad un gruppo di ragazzini atterriti.
Variazione sul tema #1.
Variazione sul tema #2, con ombrello.
Questo pupazzo, invece, è ancora integro e sta per prendere a mazzate un povero passante.
Ho lasciato per ultima questa, degna del Flying Circus dei Monty Python. Pudding, bicchiere di latte, posate conficcate e bottiglie al posto delle gambe. C’è lavoro per uno psicanalista.

Cos’altro aggiungere dopo tanta sfrenata follia? Vi faccio i migliori auguri, cari lettori di The LondoNerD…

May yours be a weird Christmas!


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