Barque and Bite, il primo ristorante galleggiante di Londra

15 Prince Albert Road – Tube: Mornington Crescent


Lo vidi per la prima volta una sera di Ottobre di molti anni fa, mentre stavo raggiungendo a piedi la Cecil Sharp House per assistere ad un concerto di musica folk.

Percorrevo Prince Albert Road, con la grande macchia verde di Regent’s Park alla mia sinistra, al di là di una bassa inferriata verniciata di nero. Poco prima di arrivare alla guglia di St Mark’s Church, mi accorsi di un edificio dal tetto tipicamente orientale, riccamente decorato con una grande quantità di lanterne rosse, dal cui interno proveniva una luce invitante.

Era un po’ più in basso, rispetto al marciapiede, e si accedeva tramite una passerella, sopra alla quale c’era la scritta “Feng Shang Princess – Chinese Restaurant”. Il contrasto tra il verde scuro del parco, il rosso della costruzione e i bagliori che filtravano dalle finestre era quasi magico.

Osservando meglio, mi accorsi che si trattava di una barca, di un ristorante ospitato in una barca ormeggiata in un calmo bacino d’acqua nel quale si rifletteva la luce delle lanterne. Non potevo sapere, però, di essere al cospetto del primo ristorante galleggiante inaugurato a Londra più di sessant’anni fa.

La scoperta l’ho fatta di recente, rileggendo una pagina di “Qui Londra”, la mia personale bibbia londinese, di cui ho parlato spesso.

A pagina 23, nel capitolo dedicato a Little Venice, Giorgio Porro scrive così:

Da qualche parte è ancorato anche l’unico ristorante di Londra, una navicella di una sessantina di posti che promette un cibo discreto oltre alla curiosa ambiguità del nome, “Barque and Bite”, che – secondo come lo si interpreta – può significare “Barca e Pasto” oppure, con spirito un po’ ingenuo, “Abbaia e Mordi”.

Rileggere questo passaggio mi ha acceso una lampadina in testa, sarebbe meglio dire una lanterna, e mi sono ricordato di quell’incantevole ristorante cinese ancorato in un canale. Le mie ricerche sono iniziate immediatamente.

Nel 1962 John Lyons era un copywriter di trent’anni e lavorava senza troppo entusiasmo in un’agenzia pubblicitaria londinese.

Era sposato da poco con Paddy, attrice irlandese che avrebbe raggiunto una certa notorietà qualche anno dopo come cantante, con il nome d’arte di Mary Kent.

Discreto frequentatore di ristoranti, John si era reso conto che un locale galleggiante sarebbe stata una piacevole novità per i propri concittadini.

Si licenziò e andò quindi in cerca del primo ingrediente: un’imbarcazione adatta ad essere trasformata in ristorante. Pensò che una chiatta sarebbe stata l’ideale, perché aveva una superficie ampia e garantiva la massima stabilità. Ne trovò una a buon prezzo e la acquistò.

Si pose subito il problema di dove ormeggiarla. Lyons setacciò ogni punto del Tamigi, da Greenwich su fino a Teddington Lock, Richmond, ma senza successo. L’innalzamento e l’abbassamento delle maree del fiume, infatti, non avrebbero consentito un drenaggio adeguato e di conseguenza sarebbe stato impossibile ottenere dalle autorità la licenza per aprire un locale aperto al pubblico.

Nel frattempo John Lyons aveva costruito un modellino in scala della chiatta trasformata in ristorante, lungo 60 centimetri.

Un giorno fece la conoscenza di Geoffrey Cassen, suo coetaneo, direttore di un’azienda di abbigliamento, desideroso quanto lui di cambiare totalmente vita.

A Cassen il progetto di Lyons piacque subito e i due divennero soci. Fu Cassen ad avere l’idea di aprire il locale a Little Venice.

L’acqua quasi immobile dei canali era l’ideale ma, nonostante questo, i due soci dovettero sudare sette camicie per vedere approvato il progetto. Il modellino costruito da Lyons, esibito di fronte a decine di burocrati e funzionari, risultò decisivo.

I lavori di trasformazione cominciarono in un piccolo cantiere navale di Brentford. Lyons aveva qualche rudimento di ingegneria e si arrangiò a fare i calcoli per la copertura in legno di quercia e per il rivestimento, limitandosi ad assoldare soltanto un elettricista e un idraulico.

La moglie Paddy lo affiancò con le mansioni di imbianchina, carpentiera e di saldatrice con il cannello ossiacetilenico. Geoffrey Cassen affiancava i coniugi Lyons nel weekend.

A metà Luglio del 1963 la barca era pronta e salpò da Brentford, diretta verso il Cumberland Basin, la destinazione finale. Andò tutto bene fino all’imbocco del Maida Hill Tunnel, la galleria di 250 metri che passa sotto Edgware Road e termina poco dopo il Crocker’s Folly.

La chiatta-ristorante era troppo alta e rimase incastrata nel soffitto della galleria. Fu riportata indietro da un rimorchiatore e riempita con dieci tonnellate di zavorra per abbassare la linea di galleggiamento: non fu sufficiente e anche il secondo tentativo andò storto. Furono aggiunte altre venti tonnellate di zavorra e la mattina successiva tutte le chiuse del canale vennero spalancate, per abbassare il livello dell’acqua.

L’imbarcazione attraversò trionfalmente il tunnel, con un margine di meno di quattro centimetri!

Una volta giunta al Cumberland Basin, fu completamente arredata e martedì 17 Settembre 1963 era pronta per accogliere i primi avventori.

Londra aveva il suo primo ristorante galleggiante!

Lo chef francese, Georges Gros, veniva da Valenza, patria della buona cucina.

Specialità della casa: Bouillabaise, Borscht à la russe, Sole de Douvres, Filet de Boeuf Stroganoff, Entrecôte Grillée au Poivre, Poulet Roti Dauphinois e per chiudere Framboises à la Crème Fraîche o Sorbet au Citron.

Il Barque and Bite ebbe subito successo, anche se i due proprietari avrebbero auspicato una clientela più giovane. L’età media degli avventori si rivelò infatti più alta del previsto.

Nel 1966 John Lyons e la moglie cedettero le proprie quote a Cassen, che rimase l’unico proprietario.

14 anni più tardi arrivarono i cinesi. Nel Settembre del 1980 Mister Wong accoglieva i clienti nel nuovo “Gallery Boat”, nato dalle ceneri del Barque and Bite.

Oggi, come ho detto, il ristorante galleggiante di Prince Albert Road si chiama Feng Shang Princess.

Rimane purtroppo un dubbio che non sono riuscito a chiarire: è un’altra imbarcazione più recente o il locale attuale è appoggiato sulla stessa chiatta su cui era nato il Barque and Bite? Le saldature sono ancora quelle eseguite dalla capace signora Lyons?

Nel mio prossimo viaggio a Londra devo assolutamente risolvere il mistero. Prenoto già un tavolo per due con vista sul canale.

Ti è piaciuto questo articolo e non vuoi perdere i prossimi? Iscriviti alla newsletter di The LondoNerD: riceverai un avviso via mail ogni volta che un nuovo post sarà pubblicato.