Il meritato ristoro del tassista londinese

Kensington Road – Tube: South Kensington

“The Knowledge”, la Conoscenza. Così viene chiamato da sempre il durissimo test istituito nel 1865 a cui vengono sottoposti gli aspiranti tassisti londinesi. E’ un esame la cui preparazione dura anche 4 anni e che consiste nell’imparare il nome e la posizione di 25.000 strade e di 20.000 luoghi d’interesse sparsi in un raggio di 6 miglia intorno a Charing Cross.

Un secolo e mezzo fa le vie di Londra erano ben diverse e molto più caotiche rispetto a quelle odierne ma c’era un mezzo di trasporto pubblico che andava per la maggiore; era veloce, agile nel traffico ed economico (bastava un singolo cavallo per trainarlo). Si chiamava “Hansom cab”, dal nome del suo inventore John Hansom.

L’antenato dei moderni taxi era guidato da un cocchiere che sedeva all’aperto, mentre i passeggeri prendevano posto nell’abitacolo, al riparo dalle intemperie. Quello del conducente, come si può immaginare, era un lavoro molto faticoso e ogni tanto era indispensabile una pausa ristoratrice.

Ma qui si presentavano due grossi problemi. Il primo era il regolamento che vietava ai conducenti di abbandonare anche soltanto per qualche minuto la propria carrozza incustodita. Il secondo era il fatto che il consumo di alcool era vietato e che quindi un pub non sarebbe stato il rifugio ideale per non cedere alla tentazione.

La soluzione fu trovata una sera del 1875, quando Anthony Ashley-Cooper, il settimo Conte di Shaftesbury, non fu in grado di trovare un cocchiere sobrio che lo riportasse a casa. Nel giro di pochi mesi il nobiluomo e altri sodali fondarono il Cabmen’s Shelter Fund, un’opera di beneficenza che avrebbe costruito nei decenni successivi ben 61 ristori sparsi per tutta la città.

Il primo in ordine di tempo fu aperto a St. John’s Wood ed è ancora al suo posto a distanza di 143 anni.

L’ingresso in un cabmen’s shelter è consentito esclusivamente ai tassisti, che all’interno trovano uno spazio angusto ma accogliente, con una cucina che propone sostanziosi piatti della tradizione inglese: ad esempio il mitologico full english breakfast oppure l’altrettanto noto bangers and mash (salsicce e purè).

E’ tutt’oggi assolutamente vietata la vendita e il consumo di bevande alcoliche.

Quello che ho fotografato per The LondoNerD è il cabmen’s shelter che si trova in Kensington Road, appena fuori dai giardini che portano lo stesso nome.

Dovendo sorgere sulla carreggiata, la larghezza massima consentita per un cabmen’s shelter era esattamente la stessa di una carrozza dell’epoca.

Diamo un’occhiata all’interno, anche se non siamo tassisti…

Per noi poveri mortali è però consentito assaporare (letteralmente) un po’ di questa tradizione londinese. E’ infatti possibile ordinare cibo e bevande dalla finestrella che si affaccia nella minuscola cucina.

Molti cabmen’s shelters scomparirono nel secolo scorso, alcuni colpiti dai bombardamenti tedeschi, altri per l’allargamento delle strade, ma soprattutto per l’avvento dei taxi: nessun regolamento vieta infatti agli autisti di allontanarsi dalla propria vettura durante la pausa e nemmeno una fugace puntatina al pub.

I 13 shelters che resistono sono tutelati come patrimonio nazionale e sono ormai una vera istituzione londinese. Se volete fare uno spuntino davvero alternativo li trovate qui:

Chelsea Embankment
Embankment Place
Grosvenor Gardens
Hanover Square
Kensington Park Road
Kensington Road
Pont Street
Russell Square
St George’s Square
Temple Place
Thurloe Place
Warwick Avenue
Wellington Place

 

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