La balena morta e la donna cannone

Storey’s Gate – Tube: Westminster


Mi avete accompagnato all’interno della Methodist Central Hall un paio d’anni fa, quando vi ho raccontato la storia del furto della Coppa Rimet e del suo rocambolesco ritrovamento, merito di un bastardino chiamato Pickles.

Nel Marzo del 1966, qualche mese prima dell’inizio del mondiale di calcio inglese, il trofeo era infatti stato rubato proprio nell’edificio di fronte a Westminster Abbey, durante un’importante mostra filatelica che si teneva ogni anno.

La Methodist Central Hall fu inaugurata nel 1911 per opera dei seguaci di John Wesley. In occasione dal centenario della sua scomparsa decisero infatti di creare una sottoscrizione che fu battezzata “Million Guinea Fund”: l’obiettivo era quello di raccogliere un milione di ghinee da un milione di fedeli metodisti per erigere quello che non sarebbe stato un semplice edificio di culto. Avrebbe infatti ospitato una struttura in grado di occuparsi di questioni educative, scientifiche, filantropiche e sociali.

L’importo prefissato fu raggiunto e superato nel 1904 e i lavori iniziarono l’anno successivo. Progettata dall’architetto Edwin Alfred Rickards, è uno dei primi esempi di utilizzo del cemento armato.

Le due piccole torri previste inizialmente furono ad un certo punto scartate per non fare concorrenza a quelle della facciata ovest di Westminster Abbey progettate da Nicholas Hawksmoor.

Il piatto forte dell’edificio, comunque, è la magnifica Great Hall, con il suo soffitto immenso che è il frutto dell’ambizione dell’edificio di essere “un luogo di ritrovo all’aperto dotato di un tetto”.

Nella sala principale, nel 1914, si tennero molti incontri del movimento delle suffragette e negli anni seguenti parlarono personaggi eminenti: Gandhi, Winston Churchill e Martin Luther King tra gli altri.

Nel 1946 si tenne qui la prima riunione dell’Assemblea Generale dell’ONU. In cambio dell’ospitalità le Nazioni Unite sovvenzionarono la tinteggiatura dei muri della sala.

Il post di oggi, però, nasce da un’immagine scattata pochissimi anni prima della costruzione della Methodist Central Hall, trovata per caso sfogliando uno dei miei libri.

L’anonimo fotografo si piazzò sul sagrato di Westminster Abbey e colse il colpo d’occhio di fronte a lui. Poco più di un secolo dopo, di questa fotografia è rimasto ben poco: soltanto la colonna al centro della piazza, il Westminster Scholars War Memorial eretto nel 1861 per ricordare i soldati morti in Crimea e in India tra il 1854 e il 1859. Tutto il resto è scomparso per sempre.

A sinistra, dietro la colonna, sorgeva il lussuoso Westminster Palace Hotel, primo albergo londinese dotato di ascensori. A destra, invece, il Westminster Hospital. Furono demoliti, rispettivamente, nel 1974 e nel 1950.

Ma l’edificio che mi ha incuriosito di più è quello al centro, che a prima vista sembra una stazione ferroviaria.

Si tratta invece del “Royal Aquarium and Winter Garden”. Un fabbricato immenso che durò lo spazio di un attimo: appena 27 anni.

Aprì i battenti nel 1876, con l’intenzione molto seria di emulare il successo del Crystal Palace: avrebbe ospitato mostre d’arte, concerti e spettacoli teatrali in un ambiente ampio ed elegante. La sala principale, lunga più di 100 metri e larga quasi 50, era abbellita da palme, fontane e sculture, poteva ospitare un’orchestra di 400 elementi ed era chiusa da un ardito tetto di vetro e ferro.

Erano state poi installate tredici grandi vasche, che avrebbero dovuto accogliere le più bizzarre creature marine. I progettisti avevano infatti studiato un costoso sistema per far arrivare acqua marina fresca da quattro enormi cisterne situate nelle fondamenta dell’edificio, con una capacità totale di 3 milioni di litri. I problemi per l’acquario iniziarono subito, l’impianto si bloccò e di pesci non si vide l’ombra per parecchio tempo.

Quando finalmente le vasche furono colme d’acqua arrivò a Londra una balena, proveniente dal Labrador. Arrivò di mercoledì, con i sintomi di un brutto raffreddore e con il muco che usciva copioso dal suo sfiatatoio. Il sabato era già morta e rimase per qualche giorno in vetrina.

L’autopsia rivelò che i polmoni erano in pessimo stato, per colpa del metodo usato per il trasporto: durante la traversata dell’Atlantico era stata lasciata sul ponte della nave e cosparsa ogni cinque minuti di acqua di mare, che però evaporava troppo rapidamente. Tutto questo portò al fatale raffreddore.

Comunque, nei primi anni, il Royal Aquarium (seppur privo di Aquarium) prosperò. La sua vicinanza al Parlamento lo rese popolare tra i membri della House of Commons e molti londinesi presero a frequentare gli spettacoli, la galleria d’arte, il teatro e la pista per il pattinaggio.

Si tenevano eventi bizzarri, come ad esempio le gare di ciclismo riservate alle donne…

… le esibizioni di Agnes Beckwith, “la più grande nuotatrice del mondo”…

… il primo torneo di ping pong mai giocato.

Il 10 Aprile del 1877 accadde però un fatto straordinario. Per la prima volta al mondo un essere un umano fu sparato in aria da un cannone.

Si trattava di Rossa Matilda Richter, 14 anni, in arte Zazel.

Ballerina, attrice, ginnasta e acrobata fin dalla più tenera età, fu ingaggiata dal canadese William Leonard Hunt, meglio conosciuto come “Il Grande Farini”, funambolo, promotore di eventi, inventore e il primo uomo bianco ad attraversare a piedi il deserto del Kalahari.

Hunt aveva depositato un brevetto per un macchinario capace di sparare in aria un essere umano grazie ad una potente molla, regalando al pubblico l’illusione che si trattasse di un vero cannone grazie ad un’esplosione di polvere da sparo.

Zazel fu la prima persona al mondo ad esibirsi in questo numero mai visto prima. La sera del 10 Aprile 1877 entrò sorridendo nella bocca del cannone e, dopo un conto alla rovescia che fece trattenere il respiro ai presenti, fu sparata in aria, atterrando incolume su una rete posta a molti metri di distanza.

Iniziò così la sua gloriosa carriera di donna cannone, che la portò ad esibirsi in tutto il mondo e lavorare con il celebre circo Barnum. Una carriera durata pochi anni, ricca di trionfi ma anche di incidenti e fratture varie.

Il ritiro arrivò nel 1891, dopo un terribile incidente nel New Mexico. Stava camminando lungo una fune a 12 metri di altezza dal suolo, quando i pali che la tenevano tesa cedettero. Zazel precipitò nel vuoto, atterrando sulle mani e sulle ginocchia. Come se non bastasse uno dei pali la colpì sulla schiena, spezzandola.

Dopo mesi di immobilità, uscì dall’ospedale e tornò in Inghilterra con il marito. Morì a Londra nel 1937, all’età di 74 anni.

Il Royal Aquarium, una quindicina d’anni dopo l’epoca gloriosa di Zazel, aveva cominciato a peggiorare la sua reputazione. Gli spettacoli erano diventati più dozzinali, gli avventori erano meno raccomandabili di un tempo, lungo i suoi corridoi passeggiavano avanti e indietro signorine che cercavano compagnia maschile.

Il comico Arthur Roberts cantava una canzone che riferendosi all’Aquarium diceva così:

I strolled one day to Westminster,
The Royal Aquarium to see.
But I had to stand a bottle
just to lubricate the throttle
Of a lady who was forty-three.

Dopo 27 anni di vita chiuse per sempre, nel Gennaio del 1903.

L’area fu acquistata dai metodisti, che un paio d’anni dopo misero la prima pietra dell’edificio che vediamo oggi.


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