La seconda vita della chiesa battista

Catton Street – Tube: Holborn


Era un pomeriggio di metà novembre e la luce del giorno stava rapidamente scomparendo. Lungo Southampton Row si accendevano un po’ alla volta i lampioni, i fari delle automobili e le vetrine dei negozi.

Chi mi conosce sa che ho la pericolosa abitudine, in particolare a Londra, di camminare guardando in alto: le finestre, i tetti delle case, i rami degli alberi. Questa pratica comporta dei rischi, come quello di pestare ciò che non si vorrebbe, ma ogni tanto permette di fare delle scoperte notevoli.

Quel pomeriggio, ad esempio, si illuminò di fronte a me una statua, proprio nell’istante in cui i miei occhi la stavano mettendo a fuoco nella penombra.

Comparve anche il nome del personaggio ritratto: il celebre predicatore e scrittore John Bunyan, autore di queste parole incise in un riquadro sotto la statua:

“As I walk’d through the wilderness of this world, I lighted on a certain place, where was a Denn. And I laid me down in that place to sleep. And as I slept I dreamed a Dream.”

Ciò che però catturò la mia attenzione furono i due ghost signs (una mia grande passione) che si intravedevano sopra e sotto i versi di Bunyan.

Uno recava la scritta “To Kingsgate Baptist Church” e l’altro (piuttosto difficile da decifrare) diceva “The Carey Kingsgate Press Ltd. – Accountancy – Warehouse – Church Furniture”.

Una freccia slanciata indicava verso sinistra. Potevo forse rifiutare di seguire il consiglio?

Imboccai dunque la stretta e anonima Catton Street, in cerca di questa fantomatica chiesa battista. La trovai subito, perfettamente restaurata, illuminata… e trasformata in un elegantissimo locale!

La scritta dorata “The Baptist Bar”, posta sopra l’ingresso, nascondeva parzialmente l’iscrizione originale incisa nella pietra: “Kingsgate Baptist Church”.

Varcai la soglia e mi ritrovai in un locale ancora vuoto (erano da poco passate le cinque del pomeriggio).

Dietro il bancone c’era un cameriere, al quale chiesi il permesso di aggirarmi per la sala e scattare qualche fotografia. Accortosi del mio accento, svelò di essere anche lui italiano. E si offrì di farmi da guida.

La chiesa fu costruita nel 1856, sulle ceneri di un’altra cappella battista fondata nel 1736 e conosciuta come Eagle Street Chapel.

Nel 1901, addossata alla chiesa, fu costruita la sede dell’Unione Battista, un edificio lungo Southampton Row disegnato dall’architetto Arthur Keen, che fu chiamato Baptist Church House.

All’interno una biblioteca, uffici, un negozio: il quartier generale dei battisti in Inghilterra. Fino al 1996.

Da quell’anno in poi la chiesa e tutto il resto rimasero vuoti e rischiarono più volte la demolizione.

Poi fu approvato un progetto che due anni fa li ha trasformati in un lussuoso boutique hotel, “l’oscar”.

Il celebre architetto d’interni Jacques Garcia si è occupato di reinventare completamente tutti gli ambienti, valorizzando alcuni elementi già esistenti e introducendo dettagli sfarzosi: farfalle, uccelli, piume di pavone…

Ecco un esempio del prima…

… e del dopo.

Il Baptist Bar, ospitato in quella che era la chiesa a pianta ottagonale, è una vera meraviglia.

Al mezzanino c’è poi il Baptist Grill, di cui si occupa lo chef stellato Tony Fleming.

Terminato il tour del locale, mi fermai al bancone per prendere qualche appunto e ordinai uno dei cocktails elencati nel menu, ispirati alle sette virtù e agli altrettanti peccati capitali.

Scelsi di commettere il peccato in cui indulgo più spesso: la Golosità. Poi, per fingere di espiarlo, farfugliai una specie di preghiera. D’altra parte mi trovavo nel luogo ideale per essere perdonato.


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