La scritta fantasma che ritorna dal passato

17 Oxford Street – Tube: Tottenham Court Road

Ogni anno che passa sono sempre meno numerosi i londinesi ancora al mondo che hanno vissuto le lunghe notti del Blitz, tra il settembre del 1940 e il maggio dell’anno successivo. Molti di loro hanno un ricordo nitido: lo stupore che provavano all’uscita dai rifugi sotterranei nel vedere la città tragicamente trasformata dall’inferno delle bombe naziste. Il crollo di molti edifici creava nuovi squarci, vedute inedite, prospettive inconsuete. L’enorme tragedia della guerra era in qualche modo una fonte di meraviglia, sia pure dolorosa.

Un simile stupore, al giorno d’oggi, lo possiamo provare quando una o più costruzioni vengono abbattute perché è giunta la loro ora, in questa Londra dominata dalla speculazione edilizia e da un mercato immobiliare spietato che non conosce crisi. La City è la zona che più di tutte è cambiata ma un po’ ovunque altissime gru si levano verso il cielo.

Uno dei cantieri che è aperto da tempo e non passa di certo inosservato è quello che sta trasformando la centralissima stazione di Tottenham Court Road, che sarà una delle 41 fermate della Crossrail (o Elizabeth Line), la nuova linea lunga 118 chilometri che taglierà Londra da est a ovest.

Per fare posto alla nuova stazione sono stati demoliti i primi edifici del lato sud di Oxford Street, e precisamente i numeri civici dispari dall’1 al 15. Così facendo è riemerso un pezzo di Londra sepolto da chissà quanto tempo.

“VEGLIO & Co’S CAFE’ – ESTABLISHED 1854”

Questa è la scritta che compare sul lato sinistro del numero 17, scritta che era evidentemente scomparsa con la costruzione del palazzo adiacente. La recente demolizione l’ha riportata alla luce e, aiutandomi con qualche ricerca sui vecchi quotidiani londinesi, ho ricostruito una parte di questa storia.

Ma intanto faccio un breve accenno ai “ghost signs“, ovvero le scritte pubblicitarie dipinte a mano sui muri dei palazzi. Non molto diffusi in Italia, andavano per la maggiore in Inghilterra e negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del ‘900. Solitamente si utilizzava pittura ad olio e chi li eseguiva era chiamato “wall dog”. Ogni tanto la scritta veniva ripassata e, quando non era più attuale, ne veniva dipinta una nuova che la ricopriva completamente. C’è un sito molto ben fatto che li raccoglie e li cataloga uno per uno, vi invito a visitarlo perché alcuni sono veri e propri capolavori. Ad esempio il seguente, a Stoke Newington…

Da un punto di vista artistico il ghost sign di Oxford Street non è niente di significativo, è una semplice scritta che reclamizzava un locale di proprietà della famiglia Veglio. Non si trattava di emigrati italiani, come il cognome farebbe pensare, bensì di ristoratori provenienti dalla Svizzera.

I ritagli di giornale dell’epoca ci danno qualche particolare in più.

Il Daily Telegraph del 10 Maggio 1899, ad esempio, ci informa che nel locale è stata trovata una borsetta…

Negli anni ’50 Veglio si era già trasferito poco distante, al 24 di St Giles High Street.

Il Daily Mirror del 18 Luglio 1952 offre una recensione dettagliata…

Si parla di cucina casalinga, di porzioni generose, di tempi d’attesa un po’ lunghi. Ecco cosa racconta il puntiglioso autore dell’articolo:

“Sono entrato alle 14:07. Il menu è arrivato alle 14:08. La cameriera ha preso l’ordine alle 14:12 – ravioli, scaloppina di vitello e un po’ di vino rosso. I ravioli sono arrivati alle 14:29, il vino alle 14:31 e la scaloppina alle 14:49. Ma… ma… ma quando il cibo è arrivato era estremamente buono. Specialmente la scaloppina.”

Chi si sarebbe mai ricordato della famiglia Veglio e del suo modesto ma dignitoso ristorante? Probabilmente nessuno, nel 2018.

Ci ha pensato un’inattesa demolizione, che ha riportato alla luce per sbaglio un piccolo pezzo della Londra che fu.

 

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