Big Ben…zene!

80 Strand – Tube: Charing Cross

Giusto tre anni fa scrivevo un post in cui raccontavo alcune tappe di una public walk condotta dall’eccellente e rinomata guida londinese Peter Berthoud.

Il tema della camminata era una delle arterie principali di Westminster, lo Strand. Una delle cose che ho imparato grazie a Berthoud è il fatto che, quando ci si riferisce a questa strada, dire “The Strand” è un errore da matita blu. Si chiama “Strand”, punto e basta.

Una delle tappe del tour fu il celeberrimo Savoy Hotel ma poco prima di raggiungerlo il nostro cicerone ci fece notare un’imponente facciata, sullo stesso lato della strada. Massiccia, piena di finestre, un po’ opprimente.

La facciata è l’unico rimasuglio di quello che un secolo fa era il più grande albergo d’Europa: l’Hotel Cecil.

Costruito tra il 1890 e il 1896, questo edificio mastodontico si estendeva dallo Strand fino al Victoria Embankment, completato da Sir Joseph Bazalgette vent’anni prima. Costruito utilizzando 7.500 tonnellate di acciaio, era alto nove piani e con le sue 800 e passa stanze faceva sfigurare il confinante Savoy.

Aveva sale enormi e sontuose, in grado di ospitare centinaia di commensali.

Questo era il vasto cortile interno.

Poi arrivò la guerra e l’albergo fu requisito nel 1917, diventando per un paio d’anni il quartier generale della neonata RAF.

Ci fu quindi l’avvento dei Roaring Twenties: euforia, voglia di dimenticare la guerra e la terribile influenza spagnola. L’Hotel Cecil divenne famoso in tutta Londra per le sfrenate serate a base di musica jazz e balli scatenati.

Il decennio si chiuse nel peggiore dei modi, con il crollo di Wall Street e l’inizio della Grande Depressione. L’albergo non fece quasi in tempo a vivere quest’epoca perché fu chiuso nel febbraio del 1930 e demolito poco tempo dopo. Sei anni per essere costruito e soltanto sei settimane per essere raso al suolo!

Demolito completamente, con l’eccezione, come abbiamo visto, della sola facciata.

Il terreno, molto ambito, fu acquistato da una società petrolifera appena nata dalla fusione di Royal Dutch Shell e di British Petroleum, battezzata Shell-Mex and BP.

L’incarico di progettare la nuova sede dell’azienda venne affidato all’architetto Frances Milton Cashmore. Nacque così l’enorme edificio in stile Art Deco che vediamo oggi, alto 15 piani e con una superficie totale di 50.000 metri quadrati.

Un articolo di giornale del 1933 parla di 1.468 finestre e ben 22 miglia di condutture dell’acqua.

Ma ciò che lo rende immediatamente riconoscibile è l’orologio posizionato in cima alla facciata che guarda il Tamigi, costruito da Gillett & Johnston di Croydon.

Ai lati ci sono due coppie di sculture di William Charles Holland King.

Il quadrante ha un diametro di 7,62 metri che lo rende l’orologio più grande di tutta l’Inghilterra. Gli orologi sulle torri del Liver Building di Liverpool sono più piccoli di appena due centimetri, mentre i quadranti del Big Ben si fermano ad “appena” sette metri.

Quando la Shell Mex House fu inaugurata i londinesi trovarono subito un soprannome per l’orologio che osava sfidare quello del Parlamento: dato che si trattava della sede di una compagnia petrolifera lo chiamarono Big Benzene.

Quando scoppiò la seconda guerra mondiale il palazzo fu nuovamente requisito e questa volta si trasformò nel Ministero degli Approvvigionamenti.

Tre anni dopo la fine del conflitto, nel 1948, Shell-Mex and BP riprese il possesso della sua sede e ricominciò ad operare da qui. La joint venture terminò nel 1976, poi nel 1990 Shell UK decise di vendere. Da allora la proprietà è passata di mano più volte, l’ultima per una cifra di 610 milioni di sterline.

Oggi la Shell Mex House (il nome ufficiale è diventato 80 Strand) ospita gli uffici di una quantità di aziende diverse: Pearson, Vodafone, PriceWaterhouseCoopers, Penguin Random House…

Questa è un’immagine di Londra, pochi minuti fa, dalla webcam del Plaza, l’albergo sulla sponda sud del Tamigi, proprio di fronte al Parlamento.

Non è sfarzoso come l’Hotel Cecil di un secolo fa ma dalle sue finestre si può osservare come procede il restauro del Big Ben, che è iniziato nel 2017 e dovrebbe protrarsi fino all’anno prossimo.

In attesa che i suoi quadranti riemergano dalle impalcature, dobbiamo accontentarci di sapere che ore sono osservando le lancette di Big Ben…zene!


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