Un’incredibile trappola per topi

56 Carey Street – Tube: Chancery Lane

Se siete a spasso per Londra e chiedete aiuto ad un passante per raggiungere la “trappola per topi”, molto probabilmente sarete indirizzati verso il St Martin’s Theatre, nel cuore del West End. Qui è in scena ininterrottamente dal 1974 “The Mousetrap” di Agatha Christie, la pièce teatrale più longeva del mondo (bisogna aggiungere altri 22 anni di rappresentazioni nel vicino Ambassadors, dal 1952 al 1974, per un totale di 65 anni!)

Ma la trappola di cui vi parlo oggi non è questa, è più preziosa e nascosta e si trova in Carey Street, una tranquilla strada che corre parallela al trafficato Strand esattamente dietro le Royal Courts of Justice. E’ sede di moltissimi studi legali (non potrebbe essere diversamente, data la vicinanza al tribunale) e al suo nome è legato un modo di dire inglese: essere “on Carey Street” è un eufemismo per dire che si è in bancarotta. In questa strada aveva sede infatti un tempo il tribunale fallimentare.

Al numero 56 c’è una piccola bottega, la cui insegna recita: “A. Woodhouse & Son – The Silver Mousetrap”. Abbiamo dunque trovato la nostra trappola per topi, che compare sul logo del negozio insieme alla data di nascita: il 1690. E’ apparentemente una gioielleria come tante e io peraltro l’ho fotografata di sabato mattina, quando è chiusa al pubblico e la saracinesca è abbassata. Poco male, perché la peculiarità di questa antica bottega risiede nel suo lontano passato…

Dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, nella seconda metà del 1600. Siamo nella foresta di Fontainebleau, poco distante da Parigi, ed è in corso una battuta di caccia a cui partecipano il sovrano Luigi XIV, il Re Sole, ed una delle sue amanti, la giovane Marie Angélique de Scorailles, duchessa di Fontanges. Mentre la donna passa a cavallo vicino ad un albero, i suoi capelli rimangono impigliati in un ramo e rovinano la sua acconciatura. Per rimediare, prima di raggiungere il Re, Marie Angélique li lega alla buona con un nastro di fortuna, lasciando cadere i ricci fin sulle spalle. Luigi XIV, inaspettatamente, apprezza molto questa pettinatura e il giorno successivo l’acconciatura “alla Fontanges” è già imitata da tutte le cortigiane!

Ai primi del ‘700 la moda si espanse rapidamente oltremanica e sulle teste delle nobildonne inglesi cominciarono a comparire delle vere e proprie sculture, sempre più ardite. La composizione di queste acconciature è oggi difficilmente concepibile… leggere per credere!

Tra i capelli venivano infilati dei piccoli cuscini ripieni di lana, “per creare volume”; poi erano inseriti gioielli, fiori, piume, code di mucca e criniere di cavallo, insieme a capelli umani di altri individui; tutto questo veniva compattato con una pomata appiccicosa fatta di cera e midollo di manzo; infine il tutto era cosparso di farina, per dare un colore uniforme. A volte, in mezzo all’acconciatura, venivano anche infilati dei piccoli uccellini in gesso.

Si dice che per esser belli si deve un po’ soffrire. Ecco, le donne di inizio ‘700, se sceglievano i capelli “alla Fontanges”, erano destinate ad un vero e proprio martirio! Per prima cosa la preparazione di una simile acconciatura durava molte ore ed è comprensibile che a quel punto desiderassero che il risultato durasse per più giorni, almeno per una settimana. Ma sarebbe bastata una notte di sonno appoggiata al cuscino, per rovinare tutto. Quindi molte donne sceglievano di immolarsi e di dormire sedute, con un’impalcatura in legno studiata apposta per sostenere tutta la struttura. Struttura che aveva un certo peso, tanto che spesso le poverette lamentavano un gran mal di testa.

Infine, il pericolo più temuto: un tale intruglio colloso era un’attrazione irresistibile per i topi! Allettati da quello che per chiunque altro era probabilmente un olezzo intollerabile, durante la notte i roditori si avvicinavano silenziosi alla disgraziata e tentavano, spesso riuscendoci, di infilarsi tra i boccoli.

A questo punto, per risolvere questa piaga, cosa poteva fare una nobildonna inglese? Ovviamente rivolgersi al gioielliere più in voga in quel periodo, in Carey Street, per acquistare una o più trappole in argento da piazzare intorno alla poltrona prima di addormentarsi!

A quanto pare la cosa funzionò per scacciare i topi ma fino a quando la moda della Fontanges non terminò, le acconciature delle nobildonne inglesi rimasero comunque un vero paradiso per pidocchi e insetti vari.

 

Ti è piaciuto questo articolo e non vuoi perdere i prossimi? Iscriviti alla newsletter di The LondoNerD: riceverai un avviso via mail ogni volta che un nuovo post sarà pubblicato.

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *